I marmi dei templi e dei sarcofaghi sono stati recentemente spezzati per servire alla costruzione d'una raffineria di zucchero [1051]. Là vicino s'apre un abisso, da cui sgorga l'acqua zampillante: giusta la tradizione musulmana, di là si slanciarono fuori le acque del diluvio: una montagnola quadilatera, che si trova sulla sponda del lago, viene indicata come l'arca di Noè [1052].
[Immagine 134.png - N. 134. -- HOMS].
Hamah, costruita 46 chilometri a sud di Homs, sulle due rive dell'Oronte, ha pure origine antica; il suo nome moderno differisce appena da quello che portava quattromila anni fa, all'epoca in cui gli Ebrei entrarono nella Terra Promessa.
È una città attraente; veduta dalle alture, sembra divisa in parecchi borghi da giardini ed orti, che serpeggiano come stretti di verde fra le case bianche; dalle rive dell'Oronte appare anche più curiosa, grazie alle terrazze fiorite della sponda ed alle enormi ruote delle norie, alcune delle quali hanno sino a 68 metri di circonferenza; il Nahr-el-Asi scorre fra due alti argini e perciò si è dovuto ricorrere a queste pesanti macchine per portare l'acqua del "fiume Ribelle" a livello dei giardini. A monte ed a valle, l'altezza media delle rive sul letto fluviale è di 60 a 70 metri; così l'irrigazione è difficilissima, e gli abitanti delle rive si limitano per lo più a coltivare gli zhor o "stretti", vale a dire i lembi di suolo basso, che fiancheggiano la corrente sotto le sponde ed hanno in certi punti fino a 500 metri di larghezza: questi terreni d'alluvione, di un'estrema fertilità, producono legumi di tutte le specie, sopratutto cipolle, cotone, sesamo; i terreni dell'alta pianura fino al deserto sono coltivati ad orzo e frumento, d'una eccellente qualità e ricercatissimi per l'esportazione.
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