Tripoli, città dotta, di cui i Crociati, fin dal loro arrivo, cominciarono col bruciare la biblioteca, diventò una grande scuola di scienza pegli Occidentali; Arabi, Nestoriani, Jacobiti v'insegnavano la filosofia, la storia, la medicina. Oggi la città siriaca non ha più università, ma come piazza di traffico cresce rapidamente. Designata quale termine futuro della strada ferrata che valicherà la cresta dello spartiacque a 335 metri d'altezza e si dirigerà verso Aleppo per Homs ed Hamah, Tripoli riceve già da queste due ultime città, con lunghi convogli di cammelli, più di ventimila tonnellate di merci [1064]. Essa spedisce sete gregge e stoffe grossolane, aranci squisiti, tabacco, vini rinomati, che provengono dalle campagne d'El-Margi, fra le due città, e fabbrica saponi che sono spediti principalmente a Cipro e nell'Asia Minore. Tripoli ed il piccolo porto di Batrun, a sud-ovest, raccolgono le spugne più fine della costa siriaca, e la pesca vi acquista d'anno in anno una crescente estensione. Gl'iniziatori di questa nuova industria erano Greci dell'Arcipelago, ma il loro numero è ridotto attualmente a qualche equipaggio; i pescatori siriaci sono diventati così abili come i loro maestri ed hanno su di essi il vantaggio di essere nella vicinanza immediata dei luoghi di pesca [1065]. La situazione di Tripoli, in prossimità della "valle Santa", dei borghi maroniti d'Ehden e di Beharreh e dell'altipiano dei Cedri, aumenta del pari il movimento dei viaggiatori stranieri. Una volta essi attraversavano rapidamente la pianura di giardini che separa la Marina dal "Monte Pellegrino", temendo i miasmi delle paludi, ma una migliore distribuzione delle acque ha reso la campagna meno pericolosa.
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