L'influenza europea si manifesta a Beirut così nelle scuole come nel commercio. Famosa all'epoca romana per la sua università di diritto, Berito lo è oggi per i suoi stabilimenti di istruzione, che sono stati fondati dalle diverse comunità religiose, coll'aiuto dei sussidi mandati dall'estero: due di questi collegi, forniti d'osservatorî, di musei, d'officine, di stamperie, pretendono il titolo d'università e si sono annesse delle scuole di medicina. Il collegio americano sorge fuori della città, sul capo occidentale, che domina la rada di Beirut e la costa frastagliata d'isole rocciose; il collegio dei Gesuiti aderge nel centro della città le sue enormi costruzioni. Quasi tutto è moderno a Beirut; dell'antico non si vedono più che frammenti: lastricati, colonne, sarcofaghi; esistono avanzi curiosi dei tempi fenici solo nella forra vicina alla foce del Nahr-el-Kelb, dove si succedono bassorilievi ed iscrizioni di tutte le età. Un acquedotto recentemente costruito conduce a Beirut una parte del fiume. Gli archeologi hanno ritrovato alcune vestigia d'un altro canale, che attraversava il golfo sopra una doppia o triplice fila d'arcate; i lavori idraulici moderni hanno fatto scoprire nel 1878, sulla riva destra del Nahr-el-Kelb, preziose iscrizioni cuneiformi, enumeranti le provincie soggette a Nabucodonosor. Ad est della città, su di un contrafforte del Libano, cui contorna la valle profonda del Nahr, a Deir-el-Kalah, sussistono gli avanzi d'un tempio notevole dell'epoca greco-romana, evidentemente costruito sulle fondamenta d'un santuario fenicio, la cui cinta è riconoscibile da blocchi enormi di parecchi metri d'altezza.