Che cosa sono in confronto di questi massi giganteschi, trasportati senza l'aiuto d'altri congegni che gomene, leve e cilindri, gli enormi cubi di calcestruzzo ammonticchiati nei nostri frangenti?[1081]Damasco, la cui posizione strategica e commerciale è analoga a quella di Baalbek, non ha declinato come la città della Bekaa. Un tempo inferiore alla sola Antiochia, adesso è la prima città della Siria; nell'Asia turca non è superata in popolazione che da Smirne: così le si dà il nome d'Esh-Sciam o "la Siria", come se tutta la provincia vi si trovasse concentrata. Essa occupa una pianura fertilissima, mirabilmente irrigata, precisamente dirimpetto alla breccia che separa l'Hermon dall'Anti-Libano; per la Bekaa, essa domina tutte le posizioni del nord e del centro, da una parte pel versante dell'Oronte, dall'altra per quello del Leonte. "Damasco è l'occhio dell'Oriente", diceva l'imperatore Giuliano. Ma, pur dominando strategicamente la regione del litorale e servendole d'intermediaria pel commercio con i confini del deserto e la Mesopotamia, Damasco occupa una situazione indipendente e può bastare a sè stessa, anche quando le sue comunicazioni col mare si trovano interrotte. Durante le guerre dei Crociati invano essa fu attaccata dagli Europei, e li ammise in qualità d'alleati appena per un piccolo numero d'anni. Fu la residenza di Salah-ed-Din e di Melek-ed-Dhaher Bibars, i due illustri avversarî dei Crociati, e le loro tombe si vedono ancora nelle vicinanze della grande moschea.
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