Riedificata da Adriano dopo un nuovo assedio distruggitore, ma ormai interdetta agli Ebrei, Gerusalemme era destinata ad altre sventure. La più terribile è quella che le fecero subire i Crociati nel 1099, quando la città era araba o musulmana. Dopo essersi aperto una strada sanguinosa fino al Santo Sepolcro, gli assalitori dettero agli abitanti appena il tempo di recitare una preghiera, e l'eccidio incominciò: più di sessantamila maomettani furono sgozzati. Dopo le crociate, la capitale della Palestina, caduta al rango di città secondaria, è stata presa e ripresa, ma non è stata più il fomite di conflitti fra le nazioni; le guerre di religione continuano intorno ai "Luoghi Santi" soltanto sotto forma d'intrighi diplomatici; appunto una rivalità d'influenza fra conventi greci e latini fornì il pretesto alla guerra di Crimea.
[Tavola 69.png - GERUSALEMME. - LA MOSCHEA D'OMAR. Disegno di Taylor, da una fotografia].
La "città Santa", - chè tale è il significato del nome Kuds (El-Kods), che le danno gli Arabi, - è posta a quasi 800 metri d'altezza, su di un altipiano in pendìo dolce, che s'inclina verso il sud i cui profondi burroni cingono da tre parti. La gola dell'est, l'Ued-en-Nar, - "Val del Fuoco", - dove scorrono talvolta le acque del Cedron, tributario del mar Morto, e dove si aggruppano le capanne e le caverne di Siloam, è la cosidetta valle di Giosafat, che separa Gerusalemme dal monte degli Olivi; ad ovest, a sud, scorre il torrente di Hinnom o della "Geenna", chiamato così dall'abisso, simbolo dell'inferno, nel quale passano le sue acque.
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