Il Giebel-Khau aderge sopra un capo la sua groppa in forma di sella, e più lontano, separato dal mare da banchi di sabbia, appare il gruppo potente del Giebel-Kharaz (845 metri). La roccia peninsulare che forma la punta estrema dell'Arabia, fra il mar Rosso e l'oceano Indiano, e cui contorna lo stretto di Bab-el-Mandeb, è parimenti d'origine vulcanica; infine l'isola di Perim, da cui gli Inglesi dominano l'entrata del mar Rosso, non è che un ammasso di scorie rossastre disposte in semicerchio intorno ad un cratere d'eruzione.
      La parte meridionale dell'Arabia è uniforme d'aspetto e di rilievo. La zona del litorale è quasi dappertutto piuttosto bassa, sparsa di montagnole vulcaniche, essa s'eleva gradatamente a terrazze fino a monti calcari di un'altezza approssimativa di 1,000 metri. Dall'altra parte di questa catena, lontana in media 150 chilometri dal litorale, il suolo s'abbassa verso una grande pianura centrale, nota sotto il nome di Giof. Però qualche altro gruppo interrompe l'uniformità di questi paesi. Le montagne di Yafia, che terminano a mezzodì il sistema orografico del Yemen, si prolungano ad oriente, parallelamente al litorale, ed altre catene le continuano. Una delle vette del Giebel-Faddhli, 125 chilometri a nord-est d'Aden, giunge a 1,659 metri. Più in là, il Giebel-Kor, e, nell'interno, il Giebel-Kern, il Giebel-Aulaki, portati sopra un altipiano la cui altezza media è di circa 1,000 metri, superano probabilmente colle loro cime le creste più vicine al litorale; lo Tsahura ed il Kaur-Saiban, a nord-ovest di Makalla, toccano i 2,400 metri [1120]. Una valle profonda, che è percorsa, dopo le rare piogge, dalle piene dell'uadi Hagiar o Mossileh, ha le sue origini sul versante orientale del Yemen ed attraversa da parte a parte la regione montuosa del sud per isboccare nel mare presso il Ras-el-Kelb, a più di 400 chilometri da Aden.