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      In realtà queste tre catene fanno parte d'uno stesso sistema orografico, le cui inflessioni convesse e concave, del resto complicate di minute irregolarità, a cagione dei monti e delle propaggini laterali, si sviluppano parallelamente al litorale dell'oceano Indiano. A sud di Mascate, l'altitudine media dei monti è d'un migliaio di metri; ma una delle vette, posta a sud di Mascate, al nodo dove viene a saldarsi la catena trasversale, raggiungerebbe, secondo la carta marina, l'altezza di 1,920 metri: è il Giebel-Fatlah o il Kariat. Ad ovest, la catena centrale aderge la sua punta a più di 2,000 metri; anzi una cima, visibile dal mare, toccherebbe i 3,017 metri: è il picco più alto che sia stato segnalato finora nel paese d'Oman. Una città, Scirazi, al piede meridionale delle montagne, trovasi 1,885 metri d'altezza [1122]. Spesso, nell'inverno, questi monti dell'Oman sono bianchi di neve; quello che colpisce più gli Arabi non è la bianchezza temporanea delle cime, ma la verzura sparsa sui declivi: indi il nome di Giebel-Akhdar, o "Monte Verde" che si è dato a loro, come alla punta più alta. Tuttavia la vista che si abbraccia dalle groppe dell'Akhdar offre un numero assai piccolo di macchie verdi sui pendii, fuori dei punti dove i canali d'irrigazione si ramificano sulle terrazze coltivate.
      La stretta penisola che, all'ingresso del golfo Persico, s'avanza in punta acuta verso il litorale persiano e che colla pressione degli strati sottoposti pare ne abbia fatto piegare le rocce, termina superbamente i monti dell'Arabia orientale.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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