Ammettendo che l'insieme della cavità abbia una profondità media di 400 metri, basterebbero quattro secoli per evaporare tutta l'acqua che vi si trova racchiusa, e molto prima di quest'epoca quello che resterebbe dell'onda salata, giunto al punto di saturazione, sarebbe orlato da sponde cristalline. Bisogna quindi che i flutti del golfo di Aden, trascinati nei due passi di Bab-el-Mandeb, vadano a riparare le perdite annue del mar Rosso: un volume di almeno mille miliardi di metri cubi deve così penetrare ogni anno nello stretto; è una corrente eguale a quella d'un fiume come il Gange. Più ancora, le acque superficiali del golfo Arabico essendo spinte verso l'Oceano durante una metà dell'anno dai venti del nord, è d'uopo che la compensazione si stabilisca con un aumento della corrente sottomarina che si porta verso il mar Rosso. Ma, qualunque sia la velocità di questo fiume che si dirige da Bab-el-Mandeb verso i golfi di Suez e d'Akabah, una parte del liquido evapora per strada, e la salsedine dell'acqua ne cresce di tanto. Da Aden a Suez la proporzione del sale contenuto nell'acqua del mare aumenta gradatamente: da un po' più di 39 parti su 1,000 a Aden, si eleva a 41 ed anche 43 nei golfi dell'estremità settentrionale. Dacchè il canale di Porto-Said ha messo il mar Rosso in comunicazione col Mediterraneo, degli scambi si fanno anche fra il golfo di Suez ed il bacino dei laghi Amari. Il mar Rosso ha cominciato col riempire questo bacino, la cui acqua era quasi completamente evaporata; esso vi ha versato 900 milioni di metri cubi d'acqua, propagando nello stesso tempo la sua flora e la sua fauna; poi rinnova incessantemente la massa liquida del canale colle oscillazioni del flusso e riflusso.
| |
Aden Bab-el-Mandeb Rosso Gange Arabico Oceano Rosso Bab-el-Mandeb Suez Akabah Aden Suez Aden Porto-Said Rosso Mediterraneo Suez Amari Rosso
|