Lungo le spiagge e le baie pescose, gli uccelli rapaci, aquile, avoltoi e falchi, sono numerosissimi, e nelle macchie dell'interno si appollaiano i tessitori,[1177] le tortorelle, i polli, i fagiani: alcune isole del golfo Persico, dove vivono gli uccelli a miriadi, sono ricoperte di guano, come gl'isolotti della costa peruviana. La fauna araba comprende pure serpenti, come il cobra-capello, lucertole, scorpioni, ragni velenosi; secondo l'opinione generale in Persia ed in Babilonia, sul territorio d'Oman e sui confini dei Nefud e del deserto Rosso nascerebbero anche quei prodigiosi sciami di cavallette, gli "eserciti del Signore", che il vento porta nei paesi vicini: quelle del Ghermsir iranico provengono dal Tehama d'Arabia. Avviene talvolta che i cordami delle navi ancorate nel porto di Buscir sono coperti di cavallette, trascinate dal vento del sud. Allo stretto d'Ormuz, un bastimento senza vela, che portava il viaggiatore Bruce, fu assalito improvvisamente da una nuvola di cavallette arabe, che in poco tempo ebbero roso vele e gherlini, e bisognò fermare la nave [1178]. I Beduini si nutrono volentieri di questi insetti.
Per gli animali domestici da soma, da sella e da corsa l'Arabia è il primo paese del mondo, sebbene non possieda l'elefante e pochissimi buoi da soma. Il cammello non è stato ritrovato allo stato selvatico in Arabia, come nelle steppe del Turkestan; ma, se la razza aborigena è sparita, il Negied, chiamato frequentemente la "Madre dei Cammelli", è almeno il paese, da cui provengono le varietà più numerose dell'animale domestico, inseparabile compagno dell'uomo.
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