Ogni tribù ha il suo sceikh, e generalmente questo personaggio appartiene a qualche discendenza illustre per una serie d'avi, oppure è obbligato dalle sue ricchezze ad adempiere, in nome di tutta la comunità, i doveri dell'ospitalità. Ma non possiede alcun diritto ereditario; eletto da' suoi eguali, virtualmente non è punto loro superiore, e viene deposto, quando non piace più. Sua funzione speciale, oltre gli onori da rendere agli ospiti, è di giudicare le vertenze, d'accordo cogli anziani: è un conciliatore ed un arbitro, ma le sue decisioni non hanno forza di legge; appoggiate in generale sul diritto consuetudinario, sostenute dall'opinione comune della tribù, sono ordinariamente obbedite, ma nessuna sanzione penale si connette al suo verdetto, ed il condannato può sottrarvisi, sia abbandonando la tribù, sia sfidando la pubblica riprovazione; egli diventa bauak, un uomo "fuori dell'onore". Certi sceikh, ad un tempo nobili, ricchi e sostenuti da potenti alleati, riescono ad esercitare un'autorità ragguardevole quando sanno identificare i loro interessi con quelli della tribù; ma questa non dimentica mai il suo diritto primordiale, e spesso si presenta l'occasione di esercitarlo. Accade frequentemente che lo sceikh sia eletto solo per il tempo di pace: è l'uomo della saggezza. Per la guerra bisogna ricorrere all'uomo dell'astuzia e dell'audacia; allora la tribù sceglie un aghid, - donde probabilmente il nome di "guida" nelle lingue occidentali, - che mena i suoi eguali al combattimento, presieda al saccheggio o copre la ritirata.
| |
|