Nel 1812 e nel 1813 un esercito egiziano riconquistò il litorale dell'Hegiaz, poi penetrò nell'interno con varia fortuna, ed infine nel 1817 El-Derreyeh, la capitale del nuovo impero, era forzata da Ibrahim-Pascià. Il valoroso Saud, il "Padre dei Mustacchi", era morto tre anni prima del disastro.
[Immagine 159.png - N. 159. -- DERREYEH].
Dopo la disfatta dei Wahabiti, il loro regno s'è ricostituito, ma non è il più potente dell'Arabia centrale; lo Stato di Giebel-Sciammar, di cui Hail è la capitale, ha preso il sopravvento, ed i costumi nulla hanno del fanatismo dei vicini; gli sciiti della Persia vi godono d'una tolleranza perfetta, e vi si chiamano persino gli Ebrei del Yemen, questi discendenti disprezzati delle colonie un tempo potenti, che s'erano stabilite nell'Arabia occidentale e la cui influenza si ritrova in modo così evidente nei racconti e nei precetti del Corano. La propaganda del wahabismo continua oltre i confini dell'Arabia, specialmente nell'India, e forse anzi il numero dei "riformati" musulmani è più ragguardevole adesso che all'epoca delle vittorie di Saud; ma il movimento è sopratutto religioso, e finora le precauzioni prese dagli Inglesi per evitare le sollevazioni sono riuscite: non è dai loro sudditi maomettani che è venuto il pericolo.
Nell'Arabia stessa una gran parte della popolazione detta musulmana è rimasta completamente estranea alle guerre religiose suscitate dal nuovo Islam. I Beduini nomadi non si lasciarono trascinare nel movimento wahabita, fuori che, più d'una volta, per accompagnarli in spedizioni di saccheggio.
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