Ai tempi della sua prosperità, fino alla metà del secolo, l'impero d'Oman possedeva pure le isole del golfo Persico sulla costa iranica, del pari che i porti del Balutscistan e quelli del litorale d'Africa fino a Zanzibar. La flotta di Mascate era la più potente dell'oceano Indiano: nessun bastimento entrava nel golfo senza pagarle un tributo, ed i sovrani d'Europa ricercavano l'amicizia del sultano. Tuttavia egli ebbe anche frequentemente da lottare contro i propri sudditi, aggruppati in associazioni di corsari. Le loro flottiglie stavano in imboscata sull'orlo occidentale della penisola, che termina al Ras Masan-dam e di là spiavano le navi che penetravano nel golfo. Guai a quelli che non erano accompagnati da vascelli da guerra! le merci venivano catturate, l'equipaggio sgozzato, le donne ed i fanciulli venduti come schiavi. Tre volte, nel 1809, 1819 e 1821, la Compagnia delle Indie dovè inviare spedizioni contro i corsari d'Oman; nel 1819 gl'Inglesi catturarono sulla "costa dei Pirati" più di 200 navi o dau, d'un tonnellaggio medio di 200 a 350 tonnellate, appartenenti per lo più alla terribile tribù dei Giewasini.1206 Il sovrano dell'Oman ha venduto fregate, corvette e bricks; non gli resta più che un piccolo numero di scialuppe armate. Le sue rendite sono valutate a 600,000 lire, di cui 150,000 pagate dal governo anglo-indiano, che è il vero sovrano di Mascate.1207
      La residenza del sultano non è la sola città popolosa del-l'Oman od Aman, il "regno della Felicità". Ad ovest di Mascate, la costa di Batnah (El-Batinah), una pianura a mezzaluna dominata dalle cime azzurre del Giebel-Akhdar, simili agli Apennini, è tutta un vasto giardino, lungo 200 chilometri: camminando sulla riva, si vede una successione non interrotta di orti e di abitazioni mezzo nascoste nel fogliame: più di cento città, dicono gli Omaniti, si succedono su quel litorale fortunato, e nel novero ve n'ha di notevoli, come Barka, Soveid, Soham, Sohar, Lowa, Scinaz, Fagirah.