1208 A sud-est, nel distretto di Giailan, il borgo di Beni-Abu-Ali, abitato da una tribù di Arabi wahabiti, ricorda la disfatta d'una piccola forza inglese, vendicata, poi, nel 1821, da un esercito di tremila uomini. Sur, il porto di questa regione, è posto a piccola distanza ad ovest del promontorio estremo dell'Arabia sud-orientale, il Ras-el-Hadd: dicesi che il nome di Sur derivi da quello dei Siri, che una volta si stabilirono nell'Oman; oggi il commercio locale è fra le mani dei Baniah dell'Indostan.
Sulla costa meridionale dell'Arabia, il porto di Mirbat, scalo dell'Uadi-Doan, quasi dirimpetto all'isola di Socotora, appartiene ancora all'Oman: è lo scalo di un'antica città, Dhafar o Dofar, che un tempo ebbe una popolazione ragguardevole: Ibn Batuta la descrive nel secolo decimoquarto come una città commerciale e industriosissima:1209 le sue rovine sono sempre designate dalle tribù dei dintorni sotto il nome di el Balad o "la città" per eccellenza. L'albero dell'incenso, l'aloe, il sangue di drago crescono in abbondanza nelle montagne vicine; ma i loro prodotti, un dì tanto ricercati, hanno perduto di pregio, ed il commercio s'è allontanato da quei paraggi. I piccoli villaggi della costa fra Sur e Mirbat non sono abitati che da pescatori, di cui la maggior parte non ha nemmeno barche. I venti isolani d'Hullaniyah non hanno che ami e panieri.1210 I Giennabi si avventurano su rami intrecciati sostenuti da otri gonfi: sono kellek simili a quelli dei rivieraschi del Tigri e dell'Eufrate.
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