Aggiungendo agli abitanti dei borghi quelli dei villaggi e di tutte le campagne di loro pertinenza, reca stupore la densità straordinaria che avrebbe, secondo questo viaggiatore, la popolazione dell'Hadramaut: si potrebbe paragonarla a quella dell'Europa occidentale. Terim, una delle capitali del paese, è posta oltre 200 chilometri a nord di Makalla, al confluente degli uadi Rasciyeh e Kasr, che formano l'Uadi-Mossileh. L'altra capitale, Scibam, una quarantina di chilometri a sud-ovest di Terim, è nel bacino dell'Uadi-Kasr, ed altre città popolose, come Haura, Beda, Amid, si trovano più in alto, sui bracci della medesima ramificazione fluviale; non lontano da Haura, presso Mesced-Ali, sorgono le "quaranta tombe", camere sepolcrali aventi iscrizioni hymiariche. De Wrede non riuscì a visitare queste tombe celebri, la sua guida avendo giurato "per il pane" di non condurvi lo straniero. Nell'Hadramaut occidentale, sui confini del Yemen, le città principali, Habban, Yeshbum, Nisab, famosa per le sue miniere di salgemma, restarono egualmente fuori dell'itinerario dell'esploratore tedesco. I due porti di Bir-Ali e di Megdeha, nel paese dei Wahidi, si completano in un modo bizzarro. Posti alle due estremità d'una gran baia che s'apre a sud, non offrono riparo, l'uno e l'altro, se non durante un monsone: Megdeha, ad oriente, riceve le navi nell'inverno, quando soffiano i venti del nord-est; Bir-Ali, ad occidente, è il porto scelto durante il monsone del sud; tutta la popolazione si sposta colle barche dei marinai; da una stagione all'altra essa viaggia da una all'altra capitale.
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