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      Alcune casupole sono sparse fuori della cinta, e tutto lo spazio circostante è una distesa salina, d'una bianchezza risplendente, dove qua e là, presso i pozzi, gruppi di palme formano macchie scure. Due fortezze dominano il dedalo delle viuzze e delle piazze. A nord-est un'altra città, Meskakeh, un po' più popolosa del Giof, occupa il fondo di un'altra cavità, una volta lacustre, meno regolare e più frastagliata di burroni; essa è del pari dominata da un castello pittoresco, fiancheggiato di torri rotonde; i giardini occupano fin l'ultima zolla delle terre irrigue, e le case sono pulite e tenute molto bene. Il Giof e Meskakeh, la cui popolazione è quasi mista quanto quella del bacino dell'Eufrate, è una dipendenza politica del Negied. I Turchi occuparono temporaneamente le oasi del Giof, ed il sovrano di Negied paga un piccolo tributo annuo allo sceriffo di Medina, come omaggio per questi possedimenti esterni.1228 L'acqua diminuisce nell'oasi di Giof, è stato detto al signor Huber; gli abitanti diminuiscono nella stessa proporzione. Villaggi di questa parte della Penisola mandano ogni notte a venti chilometri di distanza a cercare l'acqua pura o fangosa, che deve servire all'alimentazione giornaliera.
      Ad ovest della catena d'oasi poco estese, che si sviluppa da sud-est a sud-ovest, lungo l'Uadi-Sirhan, un'altra linea d'accampamenti e di villaggi segue la stessa direzione sul versante orientale delle montagne litoranee: essa è attraversata dalla grande strada dei pellegrini da Damasco alla Mecca.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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