Le alte montagne del Yemanah, paragonate da un poeta arabo a spade levate contro il cielo, limitano l'orizzonte del sud; altri monti meno alti nascondono da tutte le parti la vista del deserto.1232 Riad, fortificata dopo la presa di Derreyeh fatta dagli Egiziani, è una delle piazze arabe meglio difese; le mura sono grosse e fiancheggiate di alte torri; il palazzo stesso è una vasta cittadella, presentante all'esterno più l'aspetto d'una prigione che quello d'una residenza principesca. La grande moschea di Riad, tanto grande da contenere quattromila persone, è una semplice navata, spogliata d'ogni ornamento dall'austerità wahabita, non avente nemmeno un tappeto e sormontata soltanto da una piattaforma: di là tutti gli abitanti delle case vicine sono chiamati per nome, affinchè l'adempimento dei loro doveri religiosi sia debitamente constatato: tale è la regola presso i partigiani dell'Islam. Riad non vanta più lo splendido allevamento equino, che vi osservò Palgrave.1233
A sud di Riad e alla distanza di qualche chilometro appena, Manfuhah, egualmente circondata di giardini e palmeti, è quasi popolosa quanto la capitale; ma le città delle altre provincie sono molto meno importanti. Hutah, il capoluogo dell'Harik, fu la rivale di Riad; ma la zona del territorio fertile che essa occupa fra due deserti, l'uno dei quali è l'immensa distesa sabbiosa dell'Arabia meridionale, è troppo poco notevole perchè questa città possa mai diventare molto popolosa. Kharfah, capitale dell'Aflagi, a sud-ovest di Riad, è una piccola agglomerazione urbana, la cui popolazione è per metà composta di negri d'Africa, che portano un pagno invece della tunica araba.
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