PARTE PRIMABACINO DEL NILO
(SUDAN EGIZIANO, ETIOPIA, NUBIA, EGITTO)
PREFAZIONE.
Nessuna parte del mondo s’impone alla geografia come l’Africa. Ribelle agli sforzi perseveranti degli esploratori, i quali, sebbene a prezzo di sacrifici infiniti riescono a strapparle i suoi segreti secolari; piantata in faccia alle genti di più antica civiltà, e bagnata da quel Mediterraneo che ne fu il maggior focolare, massiccia ed impervia, abitata da stranie e selvaggie genti e pur ricca d’ogni dono di natura, imponente e terribile in tutto, nel corso dei suoi fiumi e nelle sue foreste, negli impaludamenti sterminati e nella sua fauna, nella ferocia degli abitanti e nella inclemenza del suo cielo di fuoco, l’Africa è, per il geografo, piena del più alto e vario interesse. A queste considerazioni di generale interesse, altre si aggiungevano per consigliarci a mandare innanzi questo volume, considerazioni piene di liete promesse quando fu incominciato, e che poi, colpa la fortuna, e, più della fortuna, la poca scienza e coscienza colle quali furono condotte le imprese nostre, riuscirono a disastri lagrimevoli ed a scoramenti fatali.
Nella carta dell’Africa che ancora serviva ai padri nostri, era ancora tanto di spazio bianco, come appena si trova oggi al polo dei nostri antipodi, il quale pare la sola parte del globo che sarà eternamente contesa all’attività, alla scienza, alla curiosità degli umani. Sopra lunghissimi tratti di litorali in gran parte inaccessibili, erano segnate poche stazioni, che direi civili se il principale alimento loro non fosse ancora a quei tempi la tratta dei neri, barbarie suprema che disonorò il bianco civile.
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