Passarono poco più di tre secoli per coprire di Stati civili le due Americhe, ridurre l’India ad impero britannico, assoggettare alla civiltà russa l’Asia settentrionale e centrale, abbattere la Gran Muraglia, sedurre il Giappone nell’orbita della civiltà europea, seminare d’isole il Pacifico, e portare fin tra gli antipodi le ferrovie e le istituzioni parlamentari. Invece l’Africa, conosciuta da antichissimi tempi, dove già penetravano vittoriosi gli eserciti di Roma, che Diaz e Gama giravano intorno intorno, dove si affollavano gli allettamenti delle scoperte, l’Africa rimaneva abbandonata, sconosciuta, come se davvero pesasse sulla razza di Cam la maledizione del Signore. Il Reclus riassume la storia delle scoperte, e s’è creduto opportuno di aggiungere al riassunto brillante una cronistoria, che meglio appaghi la nobile curiosità del pubblico, e tenga maggior conto dei fatti nostri. Ma quali furono le cause di cotesto abbandono, e perchè, anche a’ dì nostri, l’Africa presenta tante difficoltà, costa tanti sacrifici di denaro e di vite, e riesce così letale, come la fata della leggenda, a coloro che ha sedotti? La ricerca presenta insieme un interesse geografico e nazionale, perchè appunto di questi giorni tutti si domandano il segreto delle nostre vicende africane, e chieggono ansiosamente se noi dovremo continuare sino alla follia i sacrifici nostri, ovvero abbandonare ogni pensiero di espansione africana, come se il problema si riassumesse per davvero tutto quanto in questo angusto dilemma.
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