); m) le Mascarene (Mauritius e Riunione); n) le isole alla costa dello Zanzibar: Mafia o Monfia, Zanzibar e Pemba; o) Socotora; p) le isole del mar Rosso (arcipelago Dahlak, Hauakil, Hamfita, Kurthahmich, Ed, Perim; Eiro, Mokua, Sejâal, Sebergil, Uadi Giemel, Safadieh, ecc.); q) le isole dell’Africa meridionale: Amsterdam, Principe Edwars, Marien-Insel, del paese dei Kergueli, le isole Crozet, Macdonald e Erfrischung; r) le Azzorre, spesso attribuite all’Africa.
L’Africa è proporzionalmente la più calda delle cinque parti del mondo. Essa è divisa dall’equatore in due metà pressochè eguali. La massima parte dei suoi paesi giace nella calda zona del tropico; appena un quinto appartiene alla zona temperata. Il clima del continente è perciò generalmente tropicale, e nello stesso tempo molto umido e molto caldo. Frattanto il clima dei singoli tratti del continente viene naturalmente modificato a seconda della loro posizione rispetto all’equatore, ma più ancora per l’esteriore configurazione ed elevazione e per la distribuzione delle pioggie regolata dalla direzione dei venti. Da ciò si spiega la particolare circostanza che le regioni più calde dell’Africa settentrionale (Senegambia, i paesi della costa abissina, la Nubia) e meridionale (Mozambico), giacciono al disotto dell’equatore.
La zona centrale, che comprende quindici gradi di latitudine ed è divisa in due parti dall’equatore, è una zona di pioggie perpetue e torrenziali (piove per circa dieci mesi dell’anno); da ambe le parti di questa zona, a settentrione fino al 16.° o 17.° grado, a mezzodì fino circa al 20°, si estende la regione delle pioggie estive, determinate dalla posizione del sole.
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