La grande oasi di Air, per esempio, tra Ghat e il Sudan, fu dal dottor Barth e dai suoi compagni chiamata «la Svizzera del Sahara».
Le più comuni piante dell’Egitto sono: il lebbach, il tamarindo, il loto o papiro, parecchie qualità di fichi, mandorli e peschi; vari alberi di frutta dalla buccia ed anche di frutti tropicali. L’albero del dattero non oltrepassa Tebe; al disotto di Tebe si presenta la crucifera thebaica. Tra i cereali vengono in Egitto coltivati: il frumento, il durra, il riso e ogni specie di biade invernali ed estive; la coltura del cotone è in singolar modo riuscita, così da formare ora il più importante articolo di esportazione del paese.
La vegetazione dell’Africa tropicale, nonostante i grandi viaggi degli ultimi decenni, non è ancora esattamente conosciuta fuorchè nei paesi delle coste. Il gigantesco baobab (adansonia) si estende dalle rive dell’alto Nilo e dal Cordofan fino alle rive del Senegal ad Occidente e fino al Ngami a mezzogiorno. Folti cespugli di mangrovie coprono i delta delle foci dei fiumi, e i loro miasmi micidiali impediscono anche ai più audaci botanici di avvicinarle. L’albero del burro, quelli del fico, della seta, del cotone, sono da annoverare fra le più utili piante della vegetazione del tropico; l’albero del pane della Polinesia è surrogato nella Senegambia dal musanga della famiglia delle orticacee, il cui frutto ha il sapore della noce. Le palme sono circoscritte a certe regioni; la specie più importante è la palma dell’olio, che cresce solamente sulle terre della costa.
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