S’ignora poi l’origine della parola Africa, oggi applicata a tutto il corpo continentale. È forse un appellativo dell’antica Cartagine, che significa «Separata» o «Colonia», e ricorda così la sovranità della Tiro fenicia(4)? Od è una denominazione generale dei Berberi(5), o quella particolare d’un popolo(6), gli Aurâghen od Aurîga, che ebbero il loro periodo di preponderanza? Comunque, l’Africa, così chiamata da Ennio prima della seconda guerra punica, da principio altro non era pei Romani che la regione libica vicina all’Italia, il Tell tunisino, detto Friga(7) anche adesso, e solo a poco a poco questo nome si è esteso a tutto il continente, nel modo stesso che l’Asia del Caistro ha finito per abbracciare l’India, la Siberia e la Cina, ed in Europa il nome dell’isola di Francia si è applicato all’intera Gallia. Forse la somiglianza del nome Africa con quello d’un eroe mitico, figlio d’Ercole, il «Nero» od il «Selvaggio», ha contribuito in qualche modo a far chiamare così il «paese dei Mostri», la regione per sì gran tempo sconosciuta e temuta.
Nota ormai in tutto il suo contorno, l’Africa, la parte meglio delimitata del Mondo Antico, si può considerare come un’isola immensa; solo un peduncolo, largo 150 chilometri, unisce l’Egitto, terra africana, all’Arabia ed alla Palestina, contrade asiatiche. Dal suo canto l’istmo non è che un antico fondo fluviale e marino. A nord le sue terre sono alluvioni del Mediterraneo, a sud del Mar Rosso, e fra le due zone di suolo marino si stendono gli avanzi d’un antico delta del Nilo, che forse comunicava col Giordano, a giudicare dalla parentela delle faune.
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