I due lineamenti, che modificano di più la massiccia regolarità del contorno, sono: ad ovest la curva rientrante del littorale, per la quale le acque dell’Atlantico raddoppiano di bacino, e ad est la penisola acuta, che termina col capo Guardafui e ricompare al largo nell’isola Socotra. Questa costa avanzata dell’Africa orientale, cui il golfo d’Aden separa dalle spiagge dell’Hadramaut, ha una direzione eguale precisamente a quella dell’estremità sud-orientale dell’Arabia. La penisola orientale dell’Asia, per questo particolare della configurazione come pel suo clima, sembra una parte dell’Africa: è una terra di transizione, che appartiene nello stesso tempo a due mondi.
La forma tanto regolare del continente africano indurrebbe a credere che esso offra ad un tempo una grande semplicità di piano, che vada distinto per unità di architettura. Il fatto è diverso. L’Europa, nonostante la varietà de’ suoi mille frastagli, si può paragonare ad un corpo organizzato, munito di spina dorsale e di membra; l’immensa Asia equilibra le sue pianure e penisole intorno ad un culmine supremo, il «Tetto del Mondo»; le due Americhe hanno ad ovest le Cordigliere e ad est le vaste pianure fluviali, appena separate da bassi spartiacque. L’Africa, in confronto alle altre masse continentali, è una terra quasi informe, d’organizzazione rudimentale, senza un rialzo centrale, senza regolari versanti. Però le montagne costiere, che sorgono nell’Africa orientale parallelamente al littorale dell’Oceano Indiano, si può dire costituiscano, sotto certi riguardi, se non la spina dorsale, almeno l’orlo d’uno spartiacque del continente.
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