L’altitudine del continente, considerato come un gran masso a pareti verticali e superficie orizzontale, sarebbe, secondo Chavanne, di 580 metri al minimo(11), 660 al massimo(12), superando così l’altezza dell’Asia. Una linea obliqua, tirata da Loanda sull’Atlantico alla spiaggia del mar Rosso, fra Suakin e Massaua, delimita una regione che in complesso è un altipiano quasi continuo, sorreggente i gruppi montuosi sopra zoccoli alti da 1,000 a 1,500 metri. Il bacino del Congo e quello del Nilo, che si confondono in alcuni dei loro affluenti separati da incerti spartiacque, delimitano a nord e ad ovest la regione degli altipiani, che comprende all’incirca un terzo del continente africano. Dall’altra parte della depressione mediana ricominciano le terre alte, ma con un rilievo meno elevato e molto più suddiviso di quello dell’Africa meridionale ed orientale. Uno di questi gruppi di prominenze sorge fra il Congo e il Niger; un altro fra il Nilo ed il lago Tzâdé o Tsâd; in pieno Sahara s’ergono i due gruppi isolati del Tibesti e dell’Ahaggar; ad ovest, parallelamente al littorale della Guinea settentrionale e della Senegambia, si sviluppa a guisa d’orlo una serie di altipiani o di montagne; infine le montagne della Mauritania, quest’Atlante che le favole antiche raffiguravano come un dio sorreggente colle sue spalle il firmamento, costituiscono nell’Africa un sistema distinto, che una volta era congiunto alle catene dell’Europa meridionale. A sud dei monti, che fronteggiano quelli della Spagna, il continente libico si può paragonare ad un piano inclinato verso nord-ovest.
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