Altre cavità inferiori al livello del mare s’incontrano fra il Nilo e la gran Sirti, a sud dell’altipiano della Cirenaica. Anche alla base dei monti dell’Etiopia, sulle rive del mar Rosso, si vedono vasche profonde, il cui livello è divenuto, causa l’evaporazione, molto più basso di quello dei golfi vicini. Nella parte meridionale del continente mancano questi bacini littorali d’evaporazione.
Il continente africano, così povero di prominenze e frastagli, è privo del pari su quasi tutto il suo contorno di complementi insulari. Pel rilievo sottomarino le isole del Mediterraneo appartengono ben più all’Europa che all’Africa: Creta si collega coll’Asia Minore e colla Grecia; la Sicilia, la Corsica, la Sardegna sono dipendenze della penisola italica; le Baleari si connettono alla costa di Valenza per una soglia sommersa; soltanto l’isola Gerba ed alcune isolette della piccola Sirti e dei paraggi mauritanici sono scaglionate lungo la spiaggia africana. Ad ovest, lungo la sponda doppiamente ricurva, bagnata dall’Atlantico, il continente non ha altri frammenti insulari che rupi, banchi e terre basse, come l’arcipelago di Bissagos o Bichlao, cui un tenue strato di alluvioni od un piccolo sollevamento del suolo congiungerebbe alla terra ferma. Le isole al largo, Madera e Porto Santo, le Canarie, l’arcipelago del Capo Verde, cui separano dal continente abissi profondi oltre 1,000 metri, sono gruppi d’origine vulcanica, mucchi di lave e di ceneri accumulatesi sopra crepacci profondi, sull’orlo dello zoccolo inondato sostenente tutto l’edifizio continentale.
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