N. 4. — ISOTERME DELL’AFRICA. (Da varii documenti) [vedi 004.png]
Colà i venti alisei conservano inalterata o solo con deboli variazioni temporanee la loro direzione normale; soffiando da nord-est nell’emisfero del nord, da sud-est nell’emisfero del sud, trascinano verso l’equatore tutto il vapor acqueo che incontrano nel loro corso: il cielo resta puro e la terra asciutta. Così l’Africa ha due zone di roccie, di ghiaie, di marne, d’argille e di sabbie quasi completamente sterili: a nord il Sahara e il deserto libico, al sud il Kalakari ed altre solitudini. La simmetria dei climi è completata dal regolare alternarsi dei venti e delle piogge nella zona mauritanica e in quella del Capo di Buona Speranza, ambedue appartenenti alla regione delle piogge tropicali che cadono nell’inverno rispettivo d’ogni emisfero(22). Quindi l’Africa è tagliata da nord a sud in tante zone alterne d’un color grigio o verde più o meno intenso, che forse agli abitanti degli altri pianeti offrono un aspetto analogo a quello che presentano a noi le cinture parallele di nuvole intorno a Giove. Queste zone differenti d’umidità, i cui limiti coincidono in parecchi punti colle isoterme, si sviluppano attraverso il continente con tanta regolarità, che Chavanne ha potuto tentare di tracciarne la carta. I deserti dividono l’Africa in regioni distinte più che nol farebbero larghi bracci di mare, ed i popoli si sono distribuiti quasi unicamente secondo le diversità del clima, in ragione dell’abbondanza delle piogge e della vegetazione.
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