Le specie delle palme, nella flora africana, sono più rare che in quella delle altre contrade tropicali: l’America e il continente asiatico ne hanno, ognuna, un numero decuplo; ma le specie dominanti hanno in Africa un’area maggiore e sono rappresentate da una maggior quantità d’individui. Le regioni equatoriali delle altre parti del mondo, tranne le coste del Malabar, l’isola di Ceylan, le rive del mare dei Caraibi, non hanno foreste di cocchi, mentre nella Nigrizia le palme dum (hyphaene thebaica), dal tronco biforcato, e le deleb (borassus flabelliformis), col fusto rigonfio verso il mezzo, vivono in istato sociale, come il dattero (pholnix dactylifera) nelle oasi del Sahara settentrionale; in diverse regioni occupano spazi non interrotti di parecchie centinaia di chilometri quadrati. In proporzione al numero delle sue specie, la flora della Nigrizia possiede molti alberi singolari per lo sviluppo anormale dei tronchi, delle foglie o dei frutti. Il baobab si distingue per le dimensioni colossali del fusto; una bignonacea, la kigelia, ha frutti lunghi due piedi(25); una musacea, l’ensete, svolge foglie enormi, le più grandi del regno vegetale. Nell’Africa orientale, sulle rive del Nilo, non s’incontra albero che non abbia avuto da soffrire dalla sferza del sole, mostrando una parte o l’altra disseccata, un lato della corteccia, ora un ramo od il fogliame(26).
La flora del Kalahari, al sud del dominio della vegetazione tropicale, somiglia a quella del Sahara; ma è priva d’oasi, ed i rari siti irrigati d’acqua non sono ombreggiati dalle palme.
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