È vero che l’area mediterranea delle specie vegetali si confonde con quella delle forme animali; parimenti, il Sahara è un dominio speciale per gli animali come per le piante; ma gli stessi tipi animali dominano in tutta la Nigrizia e nel nord della colonia del Capo: numerose specie di mammiferi e d’uccelli s’incontrano dalla punta meridionale del continente al Senegal; gli altipiani ed i monti non sono mai tanto alti da arrestare le migrazioni degli animali. In Africa le faune speciali sono separate non da baluardi di montagne, ma solo dai larghi spazi deserti. Le Mascarene, e sopratutto la grande Madagascar, hanno specie proprie, sono centri di vita indipendenti; la grande isola degli Ova e dei Sakalava ha più d’un centinaio d’animali che non si trovano altrove. Ma le immigrazioni e le conquiste degli Arabi e degli Europei hanno aggiunto nuove specie alla fauna africana, in cambio di quelle che contribuiscono a distruggere. Il camello, questo animale senza di cui è inconcepibile la traversata del Sahara, arido com’è attualmente, fu però introdotto in Africa nell’epoca storica, poichè negli antichi monumenti dell’Egitto, nelle «pietre scritte» degli antichi Berberi non ne è ritratta l’immagine: vero è che il Sahara non fu sempre un deserto; epigrafi preziose, confermanti il testo d’Erodoto, provano che il bue e lo zebù furono le prime bestie da soma dei Garamanti sulla strada dal Fezzan alla patria degli Hausa(29). A’ dì nostri l’uomo s’è fatto seguire dai suoi compagni ordinari, come il cane e il cavallo, almeno nelle regioni dell’Africa in cui possono adattarsi al clima.
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