Quando l’americano Chaillé-Long comparve a cavallo alla corte del re dell’Uganda, nell’altipiano del Nilo superiore, i Negri ebbero la stessa illusione dei Messicani alla vista dei cavalieri spagnuoli: credettero di vedere un centauro, e quando lo straniero scese da cavallo, fuggirono atterriti, immaginando che l’animale si fosse diviso in due esseri diversi(30). Il maggior ostacolo a popolare l’Africa proviene da una semplice mosca, la tsétsé o glossina morsitans, la cui puntura uccide i cavalli, i buoi, i camelli ed i cani, mentre è innocua per l’uomo, il vitello, la capra, e per tutte le fiere: si è pensato, a torto od a ragione, che l’insetto distruttore propaghi il carbonchio negli animali che punge. Comunissima in certi distretti dell’Africa del sud e del centro, la tsétsé non oltrepassa a nord il Bahr-el-Ghazâl(31) ed il Senâr(32); è sconosciuta nella parte nord-occidentale del continente. Un altro dittero, il donderobo, osservato a sud del Kilimangiaro, risparmia i buoi, ma attacca gli asini, le capre ed i montoni.
Il più massiccio dei continenti è quello altresì nel quale si muovono i più grossi animali, i possenti mammiferi erbivori, elefanti, rinoceronti di diverse specie, ippopotami, giraffe ed altri animali che vivono di graminacee e di foglie. Mentre l’America del sud si distingue segnatamente per la vegetazione, l’Africa prevale sulle altre parti del mondo pel gran numero delle specie animali parecchie delle quali ancora indomite e superiori per le loro dimensioni agli esseri analoghi degli altri continenti.
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