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      Ma in questo momento medesimo la regione sconosciuta è attaccata da’ viaggiatori su più punti della sua periferia, e nel dicembre del 1883 fu saldato per la via del Congo l’ultimo anello della catena di stazioni ospitali, estesa dalla riva dell’Atlantico a quella dell’oceano Indiano. Una strada già esplorata attraversa dall’una parte all’altra il continente.
      Certo l’Africa sarebbe già stata scoperta per intero, se tutti i bianchi penetrati nel paese avessero saputo esser giusti verso gl’indigeni ed aprire così la strada ai loro successori. Gli uomini che passano operando il bene, come Barth, Speke, Livingstone, Piaggia, Gessi, Antinori, Schweinfurth, Emin-bey, proteggono colle loro azioni anche tutti quelli che seguono; un uomo violento, che minaccia ed uccide, fa cadere per contraccolpo le teste di quelli che verranno dopo di lui. Ma, qualunque sia il disinteresse degli uomini che si slanciano alla conquista scientifica dei paesi sconosciuti, i nativi, che diffidano degli stranieri o li considerano come l’avanguardia delle spedizioni guerresche, non s’ingannano punto: è troppo vero che l’Europeo, anche quello che ama gl’indigeni e si fa amare da loro, è per certi riguardi un nemico; apre la via a successori che non hanno la sua abnegazione. Quante volte l’esploratore onesto, accolto ospitalmente in un kraal, deve pensare con una specie di rimorso all’avvenire che prepara a’ suoi ospiti: anche senza volerlo, esso è la guida dei mercanti e dei soldati, a cui consegna la gente che lo accoglie e lo accarezza.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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