A sud del fiume Cazamanse, sulla costa di Guinea, ha la fattoria di Zechincior, a 12.40 lat. N., e 16.30 long. O.; e i tre distretti di Cacheo, colle fattorie delle foci del San Domingo, dichiarato porto libero nel 1869, e la città di Farim, sulla riva del fiume, a 90 miglia dal littorale; Bissao, presso le foci del fiume Geba, colla città di Geba, sulla riva del fiume, a 65 miglia dal littorale; e l’isola di Bolama, con quelle di Gallinhas, alle foci del Rio Grande. L’Inghilterra reclamava Bolama, ma rimase al Portogallo, in seguito ad un arbitrato del presidente Grant, nel 1870. L’area della Guinea portoghese è di 27 miglia geografiche quadrate, con una popolazione di 9282 abitanti. Il Portogallo reclama poi tutti i suoi antichi possedimenti, dal Capo Verde a Sierra Leona, e quindi anche i punti ivi occupati dalla Francia. Sulla costa del Dahomey ha un forte in rovina, ivi eretto dal 1680, San Jean Baptista d’Ajuda; e presso l’Equatore le due isole di San Tomaso e del Principe, che tiene dal 1470. Al disotto dell’Equatore i possedimenti portoghesi incominciano per unanime consenso ad Ambriz a 7°55’ latitudine Sud, e si estendono sino a 5°12, a sud del Capo Frio. Al nord, però, il Portogallo reclama il litorale sino a Landana, occupata nel 1883, in seguito ad un trattato coi nativi, che fu riconosciuto dalla Francia, ma non dall’Inghilterra; ha poi alcune fattorie sul Kuilu e sul Nkomi. La provincia d’Angola, chiusa tra questi confini da Ambriz al Capo Frio, si divide in tre distretti, Loanda, Benguela e Mossamedes, sopra un’area di 312,509 m. g. q., con una popolazione da 2 a 3 milioni di abitanti.
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