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      Importa quindi studiare in primo luogo il fiume che ha formato la storia di queste contrade.
      Dicevano gli antichi che il Nilo ha la sua sorgente nelle «Montagne della Luna»; ed infatti nell’Uniamuesi o «Paese della Luna» Speke ha veduto gli affluenti più meridionali del sistema lacustre donde vien fuori il Nilo. Ma fra questi tributarii ve n’ha uno che per la lunghezza del corso, se non per la copia delle acque, possa essere considerato come il ramo principale del fiume? Si cerca ancora questo «capo del Nilo» (caput Nili); come al tempo di Lucano, nessuno ha avuto la gloria di vedere il Nilo nascente, o almeno coloro che abitano le sue rive ignorano la parte che ha avuta nella storia. Secondo le carte che sono state fatte seguendo gl’itinerarii di Stanley, di Pearson, di Smith e dei missionarii francesi, pare che il Mwaru (Liwumba, Luwambe), che nasce a mezzodì del quinto grado di latitudine boreale e scorre verso il settentrione e poi verso maestro dirigendosi al Nyanza, sarebbe il vero «Nilo della Luna» almeno per la lunghezza dell’alveo; ma se le altezze barometriche riferite dall’esploratore Pearson sono esatte, è impossibile che quel corso d’acqua vada a gettarsi nel bacino lacustre, poichè scorre ad una minore elevazione. D’altra parte, non potrebbe dirigersi ad occidente verso il lago Tanganyka, poichè è da quello separato da soglie di circa 150 metri(72), e moltissimi viaggiatori avrebbero dovuto attraversarlo nel loro cammino; si perde dunque probabilmente in qualche bacino di evaporazione.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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