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      PAESAGGIO DELLE RIVE DEL N’YANZA NELL’UGANDA — VEDUTA PRESA DALLA BAIA DI MURCHISON. Disegno di Slom, secondo Stanley. [vedi figura 065.png]
     
      Sull’immenso circuito di più che 1200 chilometri, senza contare i mille piccoli addentellati delle coste, l’aspetto del paese varia all’infinito. Quasi da per tutto il littorale è roccioso, gneiss, granito o basalto; ma mentre che in parecchi siti la zona littoranea è un’estensione piana e senza alberi, altrove alte colline, e persino montagne, s’innalzano alla riva dell’acqua disseminate di verzieri, fra i quali si mostrano dei villaggi; dal fiume Katonga al Tangurè una gran parte della riva è bassa, e i pescatori spingono le loro zattere col mezzo di ganci fino a 5 chilometri dalla riva. A mezzodì s’innalzano rupi brulle, alle quali ricami di licheni rossi o ranciati danno l’aspetto di massi di ferro, e parecchie sono in fatti composte di minerale ferruginoso(82). I siti più graziosi si spiegano a maestro del bacino nell’Uganda o paese di Ganda: le baje che frastagliano la riva sembrano divise in distese d’acqua ineguali da promontorii boscosi; da ogni parte si vedono luccicare acque argentine fra verdeggianti verzieri; da ciascuna valle sgorga un ruscello fiancheggiato da alte erbe o da arboscelli, al di sopra dei quali si ripiegano i rami dei grandi alberi. Probabilmente non v’ha contrada nel centro dell’Africa che abbia un suolo più fecondo e un clima più costante di questo paese di Ganda: le piante della zona temperata introdottevi dagli Europei sono perfettamente attecchite(83).


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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