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      Volendo solo citare i principali di tali fiumi, essi sono il Yei che va a perdersi nelle paludi littoranee del Nilo; il Rol che raggiunge il Bahr-el-Ghazal, il Roa che si unisce al Tongi per formare l’Apabu; il Diur che si unisce al Bahr-el-Ghazal presso a Mescera-el-Rek, o «imbarcatoio di Rek», e reca al fiume più acque che tutti gli altri affluenti; il Pango affluente del Diur; finalmente il Famikam, più noto sotto il nome di Bahr-el-Arab o fiume degli Arabi: questo fiume limita al settentrione tutta la regione di scolo, e prolungandosi mercè il Bahr-el-Ghazal si trae dietro il Nilo nella direzione di levante. Il pendio generale della maggior parte di questi fiumi è debolissimo; i più rapidi nascono nei monti vicini al M’wutan-N’zige; ma alcuni corrono totalmente nella regione delle pianure, e le loro sorgenti si oltrepassano per entrare nel bacino del Congo senza notare alcun spartiacque che ne li divida. Nella parte inferiore del loro corso il Rol, il Diur ed altri affluenti del Nilo, non potendo scorrere molto rapidamente nel fiume ostruito di erbe, straripano come quello; e durante il periodo d’inondazione la contrada, per uno spazio di parecchie migliaia di chilometri quadrati, trovasi trasformata in una palude che non si può valicare. Una gran parte dell’acqua caduta in questa regione del bacino niliaco si svapora senza giungere alla corrente del fiume: in questa sola parte del bacino fluviale le piogge annuali rappresentano una massa d’acqua più considerevole della portata del Nilo dinanzi al Cairo.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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