La maggior parte dei viaggiatori, che attraversano la Nubia fra il Sudan e l’Egitto, seguono la via di terra da Abu-Hamed a Korosko, non solo a cagione dell’ampio giro semicircolare che il Nilo descrive verso occidente in questa parte del suo corso, ma ancora perchè tre serie di cateratte ne interrompono il letto. Uno di questi gruppi di rapide, noto sotto il nome di «quarta» cateratta, è molto lungo e si divide in parecchi scaglioni come una chiusa a più piani. In primo luogo un’alta roccia, l’isola Dulga, che ha in sè le rovine di una fortezza, divide la corrente; poi altri massi di granito mostrano le loro cime al disopra dell’acqua, ma senza arrestare la navigazione; isole e banchi di sabbia succedono a questo primo sbarramento; vengono appresso altri scogli, che spartiscono il fiume in canali inclinati, e lo stretto passaggio termina, presso a Gerendid, con una specie di portone formato da due scogli, ciascun dei quali ha gli avanzi di una fortezza. Colà non alberi, come alla quinta cateratta, o come alla terza, situata al disotto di Dongola Nuova; non una zona di verzura sulla riva che addolcisca un poco l’austera gravità del paese; altro non si vede che acqua, roccia, sabbia e cielo. A valle si vede adergere la vetta spianata del monte Barkal.
N. 16. — CATERATTA DI KAIBAR. [vedi 016.png]
La «terza» cateratta comprende, come le altre, parecchie cascate parziali, al disotto di un antico lago seminato di grandi isole, nel quale si distendono ampiamente le acque del fiume, e vi ha fra le due rive una dozzina di chilometri.
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