La sua larghezza media è di circa 100 metri; ma pel suo volume non rappresenta che una tenuissima parte del Nilo; affluenti del gran fiume, che attraversano la pianura interposta, alimentano qua e là il fiume di Giuseppe e compensano coi loro tributi la perdita cagionata dall’evaporazione. Questo fenomeno di due corsi paralleli in una medesima vallata, uno, il fiume principale, che trasporta quasi tutta la massa liquida, l’altro, tenue scolatoio, che serpeggia in un antico alveo, si trova pure in quasi tutte le valli il cui sistema idrografico non è stato ancora totalmente trasmutato da argini e da lavori idraulici. Anzi parecchi fiumi fiancheggiati da rialti di terra hanno altresì, come il Nilo, il loro Bahr-Yusef: tale è in Francia la Loira, cui fanno scorta la Cissa, le acque fangose venute fuori dal Cher, dall’Indre e dalla Vienna, infine il fiume Authion e i ruscelli che ne derivano.
N. 18. — PRESA D’ACQUA DEL CANALE D’IBRAIMIEH [vedi 018.png]
A 500 chilometri circa dal punto di biforcamento, il Bahr-Yusef penetra in una valle laterale, ove anch’esso si divide. Il ramo orientale, che è una continuazione del fiume propriamente detto, profitta verso greco di una frattura delle rupi aperta alla base della catena libica e va a raggiungere il Nilo al disopra del delta; ma, dopo la piena, l’acqua del fiume basso rifluisce da settentrione a mezzogiorno in questo alveo, spinta dall’inondazione del Nilo. Il ramo occidentale si getta ad un tratto verso maestro in una gola rocciosa; ma il corso vien regolato al suo ingresso da un ponte a tre archi fabbricato nel tredicesimo secolo e munito di saracinesche che lasciano passare l’acqua o la respingono nella valle del Nilo.
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