Generalmente la ragione delle imposte che gravano sulla terra varia a seconda dell’altezza e del contegno del fiume; e però il banditore che annunzia i livelli della piena ha spesso dato false indicazioni, comandate dal fisco, avendo in mira che le imposte diano un prodotto maggiore. Il giorno in cui il Nilo sormonta le sue sponde e tutto si prepara per tagliare gli argini che lo separano dai canali d’irrigazione interna, è un giorno di gioia per tutti i littoranei, poichè quell’acqua che ingrossa rappresenta per essi il pane che sta per germogliare nei solchi; ma non ancora l’acqua ha bagnato il loro campo, e già si è presentato l’esattore per reclamare la parte, e ancor più che la parte, del sovrano. È noto che un tempo un simulacro di giovinetta era portato con gran pompa al fiume e gittato alle acque voraci per ottenere dal Dio una raccolta propizia; ma nessun documento autentico prova che quel fantoccio offerto al fiume dal carnefice sia gettato nel Nilo in memoria d’un sacrifizio de’ tempi passati.
Le due zone di terre alluvionali che fiancheggiano il Nilo sono attraversate da canali d’irrigazione che distribuiscono da per tutto l’acqua alimentatrice. Il Nilo, al pari di tutti gli altri fiumi che scorrono in una pianura d’alluvione, ha ripe più alte che la parte della pianura lontana dall’alveo: una sezione trasversale alla direzione della vallata mostrerebbe che da una sponda all’altra la pianura ha nel suo insieme una forma convessa: il filo della corrente, nel suo periodo di piena, occupa appunto la parte più alta di tutto l’intervallo delle colline laterali.
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