Per la sua chimica composizione, questo limo del Nilo, che ha fatto l’Egitto, differisce da quelli di tutti i fiumi europei(164); le analisi che ne dànno i dotti variano di molto, secondo l’età del deposito e il luogo di provenienza, nelle vicinanze o lontano dal fiume; ma tutti i limi niliaci contengono una parte considerevole di carbonati di calce e di magnesia, dell’ossido di ferro e del carbonio proveniente da sostanze organiche decomposte(165); ciascun millimetro di questo limo contiene eziandio frammenti silicei di diatomee. In quest’acqua sì dolce del Nilo si trovano i detriti apportati da tutte le provincie dell’immenso bacino, i fanghi dell’Atbara, i resti animali putrefatti delle pozze del Bahr-el-Azraq, gli sfegni (specie di muschi) e le canne del Kir e del fiume delle Gazzelle. Fra le sabbie, le argille, le tristi rocce de’ due deserti, s’interpone la stretta zona verdeggiante, formata di un miscuglio di quanto da una metà del continente africano viene ad esservi trasportato.
II.
LA REGIONE DEI GRANDI LAGHI
Il bacino del N’yanza e quello dell’alto Nilo, fino al suo passaggio attraverso il M’wutan-N’zige, comprendono un’estensione grandissima, che si può valutare a 430,000 chilometri quadrati, senza pretendere nondimeno ad una molto grande approssimazione al vero: finchè non si conosceranno esattamente le linee di spartiacque tra i versanti, non si può fare altro che computi all’ingrosso, seguendo lo spazio che racchiudono le maglie della rete delle longitudini e delle latitudini.
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