Questa vasta regione, la cui altezza media supera 1200 metri, fa parte dell’altipiano continentale: per le sue acque che si versano nel fiume egiziano, appartiene al bacino del Mediterraneo; ma è molto più prossima alle rive dell’Atlantico, e la sua estremità meridionale dista meno di 400 chilometri dal Mar delle Indie. Per la facilità delle relazioni col di fuori, le rive del gran N’yanza sono nel cerchio d’attrazione di Zanzibar; anche allorchè è aperta la via del Nilo e la guerra non ne desola le sponde, i viaggiatori europei che si recano in quella parte dell’Africa trovano vantaggio nel prendere la via dell’Oceano Indiano e nell’ascendere verso gli altipiani per le strade seguite dai mercanti arabi.
Benchè formi il vertice dello spartiacque fra il versante del Mediterraneo e quelli dell’Atlantico e del Mar dell’Indie, la regione del N’yanza è molto meno elevata che altre parti del continente. Tranne verso le sorgenti del Tanguré, ove s’erge il M’umbiro, che ha forse più di 3000 metri di altezza, e più a settentrione dove si prolunga parallelamente al meridiano il gran masso del Gambaragara che ha un’altezza anche maggiore, l’altipiano non offre grandi montagne; le protuberanze dominano soltanto di poche centinaja di metri le pianure circostanti; in niun luogo la natura oppone ostacoli insuperabili all’esplorazione del paese. Fra i territorii dell’alto bacino niliaco, ve n’ha alcuni, specialmente i paesi che costeggiano il N’yanza ad occidente ed a settentrione, che sono regioni privilegiate, in Africa e nel mondo intero, per la grazia e la varietà de’ paesaggi per l’abbondanza delle acque, per la ricchezza della vegetazione, per la fertilità del suolo.
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