Ma per gli affari di stato non è padrone assoluto: i tre wakungu, vassalli ereditarii, sindacano il suo potere. Il principale funzionario, il katekivo, specie di maggiordomo del palazzo è governatore dell’U-Du, è nominato dal re e può essere scelto anche fra i contadini. Egli siede col sovrano e coi tre wakungu nel consiglio privato, e presiede, quando il re è assente, l’assemblea generale o lusciko, composta di tutti i grandi personaggi del paese, vassalli e valvassori, wakungu e watongoli; il capocuoco ed altri dignitarii del palazzo hanno pure voce nel consiglio. Morendo il re, il dritto di nomina appartiene ai tre wakungu, i quali eleggono uno dei figli, imprigionano i fratelli di lui per tutto il tempo della minore età, poi li bruciano, ad eccezione di due o tre che si conservano per perpetuare la razza in caso che il nuovo re morisse senza figli. Se i tre grandi capi non si accordano nella scelta del sovrano, la guerra decide fra loro, ed il vincitore pone sul trono il suo candidato. Per le loro battaglie i wakungu non mancano di soldati: tutti gli uomini validi, cioè da cinque a seicentomila individui, vengono esercitati al maneggio delle armi e debbono esser pronti alla prima chiamata dei loro capi. La guardia del re si compone in parte di gente del Sudan orientale e del Dongola, disertori dell’esercito egiziano. Parecchie centinaja di canotti costituiscono la flotta.
La capitale muta secondo il capriccio del re. Nel 1862, quando vi furono Speke e Grant, la sede era Banda.
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Sudan Dongola Speke Grant Banda
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