In generale sono pulitissimi, e non tralasciano mai di lavarsi le mani prima e dopo il pasto; nullameno le loro case non sono ben tenute: esse sono tutte costruite di rami piantati in cerchio intorno ad un palo e ripiegati verso la cima in guisa da formare un covo regolare. Gl’indigeni non hanno altri animali che vacche, capre e magri volatili domestici; quando queste bestie sono ammalate, le curano ordinariamente col salasso, e non temono di adoperare il sangue per loro proprio alimento. I Wa-Nyoro, che hanno l’abitudine di vestirsi, si considerano come molto superiori ai popoli nudi d’oltre Nilo(197); nondimeno i loro giovani non indossano vestimenta di scorza o di pelle se non quando giungono alla pubertà; allora vengono trattati come facenti parte della tribù e si strappano loro i quattro incisivi inferiori per comprovare la nuova dignità; due linee tatuate da ciascun lato della fronte li distinguono dalle tribù vicine. La poligamia è generale: fino i più poveri Wa-Nyoro hanno due o tre mogli, comprate, è vero, fra le più brutte, poichè una sposa bella vale almeno quattro vacche. Come nell’U-Ganda, i fratelli possono sposare le sorelle, i padri persino prendono le figlie per mogli, ed il figlio eredita tutto l’arem paterno, ad eccezione di sua madre. Il re ha il monopolio di tutte le donne non maritate dell’U-Nyoro, ed a lui specialmente spetta il lucro del mestiere di prostituzione che loro impone. Divenute ricche, si stabiliscono in vicinanza del palazzo reale, ed il sovrano sceglie loro uno sposo fra i suoi cortigiani.
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