Per niuna cosa al mondo ricalcherà le sue proprie orme; se dee ritornare indietro, prenderà un sentiero parallelo al primo, oppure se ne aprirà un altro attraverso la macchia(199). Quando il fabbro batte il ferro, al tempo stesso canta, affinchè le sue parole entrino nel metallo e gli diano la sua virtù. Se due uomini si giurano amicizia, lo fanno mescolando il loro sangue e bagnandovi un chicco di caffè, per nutrirsi così delle virtù dell’amico; fra i due fratelli di sangue la fidanza è assoluta e non vien mai ingannata: e però il re sceglie i suoi più intimi servitori fra gli uomini a lui congiunti per fraternità di sangue. Si dice che le danze notturne, celebrate al tremulo chiarore delle faci o al fiammeggiare dei roghi, offrano uno spettacolo indimenticabile: i maghi, coperti di pitture, adorni di bizzarri addobbi, che scongiurano i demoni con salti, contorcimenti e grida, e che ora appaiono in piena luce, ora si sprofondano nell’ombra, sembrano essi pure esseri fantastici, spettri della notte. I Wa-Nyoro hanno altresì una danza guerriera che ricorda quella degli Zulù dell’Africa meridionale: ambo le nazioni appartengono alla medesima razza e fanno la guerra allo stesso modo, con giavellotti, lancia e scudo.
Le tribù più potenti che occupano le terre della nazione nyora senza farne parte, sono le genti dei Lango o Longo, che vivono sulle due sponde del Nilo, tra Foweira e Magungo. Sono forse affini ai Wa-Huma, e come essi, conquistatori venuti dall’oriente; ma i Longo almeno serbano il loro dialetto gallo, e non hanno adottato, come i Wa-Huma, il linguaggio bantu dei popoli vinti.
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