Il governatore del paese valuta ad un centinaio (?) le specie di antilopi che percorrono questa regione(205); certe grandi scimmie, che Felkin credeva essere chimpanzè, sono molto temute dagli indigeni. Un centinajo di questi bimani attaccarono la fattoria di Gaba Sciambil, sul Nilo, demolirono parecchie case, e ne risultò un incendio che distrusse i depositi di merci. Gli animali domestici, sono poco numerosi. I cavalli, del pari che i muli, gli asini, i cammelli e i buoi da soma portati dai Baggara, non possono vivere più d’un anno nelle contrade coperte di foreste, che limitano a mezzodì il For e il Kordofan: Emin bei attribuisce il deperimento di tutti questi animali trasportati dal di fuori allo sviluppo spontaneo di moltitudini di entozoi. Fino al terzo grado al settentrione dell’equatore gl’indigeni soffrono molto per la filaria o «verme di Medina».
N. 30. — SPARTIACQUE TRA IL NILO E IL CONGO. [vedi 030.png]
Cinquanta milioni d’abitanti vivrebbero a loro agio in questa ricca contrada; in certi distretti, che vennero difesi contro gl’invasori dalle paludi e da altri ostacoli, i villaggi sono contigui, e la macchia è sparita, surrogata da giardini; ma quasi da per tutto veggonsi le tracce delle incursioni di sangue e di saccheggio, e parecchie contrade, non ha guari coltivate, sono finanche totalmente disabitate. In nessuna parte dell’Africa orientale la tratta dei Negri ha cagionato disastri maggiori che in queste pianure, ove si accalcavano le tribù. Divenuti padroni del paese sotto il titolo di officiali egiziani, i negrieri fecero apertamente per lunghi anni il traffico di carne umana.
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