E se la guerra, continuando senza pietà, metteva a ferro e fuoco tutta la provincia, non si doveva forse intervenire fra i belligeranti e mettere un termine al disordine prendendo ostaggi dagli uni e dagli altri? Tale era il sistema introdotto dall’«era del progresso»; e non solo il paese si spopolò, ma quel che rimaneva degli abitanti si avvilì nel vizio, si depravò per la violenza. Tribù pacifiche divennero orde di briganti(206). Uno dei viaggiatori europei possedeva un intero arsenale di carabine i cui calci avevano tante macchie di sangue, quanti negri aveva ammazzati(207).
Quando un governatore europeo, Gordon, volle finalmente porre un termine a questi orrori, nel 1878, la rivolta scoppiò; e mentre ufficialmente il governo incoraggiava i suoi rappresentanti alla resistenza, si mandavano ai ribelli munizioni da guerra: i mercanti di schiavi avevano per loro la complicità aperta o mascherata di quasi tutti i funzionarii egiziani, ed era opinione generale che la regione del Bahr el-Ghazal ed il For costituirebbero bentosto, sotto il governo del negriero Suleiman, un regno separato dall’Egitto, che lo fornirebbe di schiavi, senza temere alcun sindacato europeo. Questi calcoli non riuscirono, grazie all’eroica perseveranza del genio militare dell’italiano Gessi, che non solamente riuscì a far levare l’assedio dalla piazza in cui era rinchiuso, ma finì pure col trionfare di nemici agguerriti ben superiori di numero e pacificò totalmente il paese, organizzando la sua guardia di basenger, antichi schiavi da lui liberati.
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