Nel territorio dei Madi, la principale stazione degli Egiziani è Dufilè, borgata situata sulla sponda occidentale del fiume, non lungi dalla gran curva che descrive il piccolo Nilo prima di congiungersi coll’Asua. Dufilè occupa il vertice del triangolo formato da questi due corsi d’acqua e dal Nilo Kivira, tra Foweira e Magungo; inoltre un fiume, navigabile per un venti chilometri, sbocca di fronte a Dufilè. È questa una posizione importante sotto l’aspetto strategico, e in avvenire il borgo non può non acquistare una grande attività commerciale; colà si trova la stazione dei piroscafi dell’alto Nilo, sbarrato sotto corrente dalle rapide di Fola. La palizzata di Dufilè è circondata di palme, al di là delle quali appaiono i dirupi del monte Kuku. A settentrione la catena, innalzandosi in certi siti a 200 metri al disopra delle acque, continua lunghesso il fiume assai da vicino; i due posti fortificati di Laborè, che si nasconde per metà sotto le ombre, e di Mugi, presso le rapide di Yerbora, non hanno che una zona angusta di culture fra il Nilo e le rupi. A mezzogiorno, Dufilè si collega al posto sciuli di Fatiko per mezzo del popoloso borgo di Faloro, uno dei granai del Sudan egiziano. I soldati del settentrione, che hanno arricchito la flora e la fauna locale di gran numero di novelle specie, hanno sventuratamente recato miriadi di cimici; ma questo insetto non oltrepassa Faloro(213). I campi dei Madi sono coltivati con gran cura; le donne e i fanciulli seminano ciascun grano separatamente.
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