Nelle vicine montagne, quelle di Lokoya, vivono i più feroci tra i Bari, contro i quali i bianchi stabiliti a Gondokoro dovettero spesso difendersi. Più verso
N. 31. — ITINERARIO DEI VIAGGIATORI AD ORIENTE DEL BAHR EL-GEBEL. [vedi 031.png]
settentrione i Berri, Bar o Behr, che vivono nelle savane a greco di Gondokoro, formano un gruppo di tribù distinto dai Bari, e parlano un idioma identico a quello degli Sciuli, ai quali somigliano per fattezza e per costumi. Altre tribù affini sono quelli degli Scir, i cui villaggi fiancheggiano le due rive del Nilo, sopra corrente di Lado. Non avendo ferro, questi Negri formano le punte delle loro frecce col legno di ebano(217).
Ad oriente dei Bari, vi è un territorio ben irrigato dai kheran che scendono verso il Nilo, da scirocco a maestro, abitato dai Latuka; costoro non rassomigliano per nulla ai Negri loro vicini e quasi tutti i viaggiatori concordano in riconoscerli come di stirpe galla(218); il loro linguaggio pare sia della stessa famiglia di quello degli Ilm-Orma(219); la fronte alta, i grandi occhi, il naso diritto e fermo, le labbra grosse, ma non gonfie, non permettono di dubitare punto della loro origine. Altre popolazioni, che vivono più ad oriente in direzione del Sobat, specialmente gli Arborei, appartengono alla stessa famiglia; ma gli Akkara e gl’Irenga parlano altre lingue. Il carattere dei Latuka differisce molto da quello dei Negri vicini: son più allegri, più franchi, di singolare valore, e i mercanti di schiavi non hanno mai potuto catturare schiavi fra loro; se fossero uniti, in luogo di guerreggiare del continuo l’una tribù coll’altra, sarebbero certamente una delle più potenti nazioni dell’Africa.
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