Nella regione settentrionale del paese, i due villaggi di Wakkala o Okkela e di Loronio, noto anche sotto il nome del suo capo Latomè, hanno pure una popolazione considerevole. Secondo Emin beì, la popolazione delle donne sarebbe, come nell’U-Ganda, molto più forte che quella degli uomini.
I Latuka sono le tribù galla più inoltrate nella direzione dell’oriente, quando i Lango dell’alto Nilo e gli Huma degli altipiani non si vogliano considerare essi pure come rappresentanti della razza; ma sul Bahr el-Gebel stesso e ad occidente del fiume non si vedono altro che Negri. A ponente dei Bari, i Niabara o Niambari, i quali occupano un territorio montuoso che forma il nodo dello spartiacque fra il Nilo e il Yei suo tributario, sono fratelli di razza coi Bari; nondimeno il loro idioma si distingue per una maggior varietà di intonazioni che le lingue della tribù vicina e per le sue voci piene di consonanti sibilanti. Grandi e forti come i Bari, i Niambara sono nudi al pari di essi; ma si caricano di anelli, di sonagli e di altri ornamenti di ferro. Alcuni ne sono «bardati»; inoltre le donne portano sempre alla cintola un pugnale; mentre gli orecchini sono ignoti presso la maggior parte delle tribù niliache, i Niambara si sforacchiano tutto il contorno dei lobi per porvi pendenti e vetrerie; come gli Orejoni dell’America meridionale, si fanno pure da ciascun lato del viso larghi scompartimenti che danno loro uno strano aspetto. Le donne si bucano pure le due labbra della sinfisi, per introdurvi un pezzo di quarzo, o in mancanza un cilindro di legno o un frammento di canna; esse non hanno mantello, ma solo un pezzo di cuojo, alcune fronde d’albero e talvolta un sonaglio.
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