Popolo di pastori, vivendo a piccoli gruppi in mezzo alle savane, i Denka non hanno culto pubblico o privato; nondimeno si è creduto che parecchie pratiche locali ricordino una religione simile a quella degli Ariani della regione dei «Sette Fiumi.» Par che sia un avanzo dell’antico culto il rispetto per la vacca, di cui raccolgono preziosamente lo sterco e l’orina per tutti gli usi domestici ed anche per le preparazioni culinarie. Hanno pure, come gli Sciluk e i Bari, una venerazione singolare pei serpenti, e li chiamano «fratelli». Uccidere questi rettili sembra loro un delitto. Fu affermato a Schweinfurth che in ogni dimora i serpenti domestici sono conosciuti individualmente dai capi di famiglia, e rispondono al loro nome coll’accostarsi a quelli che li chiamano.
TIPI E COSTUMI — GRUPPO DI MAKRAKA. Disegno di Sirouy da una fotografia del sig. R. Buchta. [vedi figura 181.png]
Il gran fiume Yei nasce nelle «montagne Azzurre», ad una piccola distanza dall’alto Nilo e dal paese dei Madi, e dopo aver descritto una gran curva verso ponente per vallate paludose va a raggiungere il Nilo sotto corrente della stazione di Gaba Sciambè e della biforcazione del Bahr el-Zaraf. Questo fiume attraversa certe contrade le cui popolazioni, Kakuak, Fagellu, Kederu, appartengono per la maggior parte allo stesso gruppo di nazioni che i Bari e i Denka; ma fra le tribù di questo bacino ve n’ha una almeno, quella degli Iddio o Makraka, che si distingue ad un tempo per lingua, aspetto fisico e costumi.
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