La stazione principale del territorio dei Moru è il villaggio di Madi (A-Madi), situato sulla riva sinistra del Yei e sulla strada delle carovane tra Lado e Dem Suleiman, in mezzo a campi di sesamo e di miglio che si estendono a perdita di vista. È uno dei centri di traffico fra la valle del Nilo e il paese dei Monbuttù: le relazioni ufficiali menzionano il numero dei quintali di avorio che vi comprano gl’impiegati del governo egiziano, ma non parlano di un articolo di commercio più importante, gli schiavi, catturati fra le pacifiche popolazioni del paese. Non ha molto tempo, Madi mandava pure un gran numero di eunuchi alle città del basso Nilo ed all’Arabia. Si narra che i mercanti di schiavi cercavano soprattutto di catturare e mutilare quei capi che non si prestavano di buona grazia al loro traffico di carne umana. Non è dunque da meravigliare che la vista d’un «Turco» spaventi i Negri di queste regioni; scorgendo uno sconosciuto, i fanciulli fuggono con gridi di terrore.
Il fiume Rol, che sotto varii nomi scorre parallelo al Yei e si va a perdere nei pantani del Nilo sopra corrente degl’«Imbarazzi», attraversa il territorio di numerose tribù che non hanno niuna coesione politica, Abukaya, Lori, Lesi, Belli, Giri. Nel paese degli Agar, che appartengono alla gran nazione dei Denka, una vera città, Ayak o Dufalla, circondata d’uno steccato e di un profondo fosso, sorge sulla riva destra del fiume; le abitazioni tutte costruite su di alte piattaforme, si ammucchiano nel recinto, e un intero cerchio di villaggi circonda la zeriba.
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