Le capanne rotonde che essi costruiscono hanno un tetto a larghi pioventi, appoggiati ad una linea circolare di piuoli, in guisa che un ballatoio continuo circonda l’abitazione; le pareti sono intonacate di escrementi di iena. I granai dei Golo, di rara eleganza, sono recipienti a forma di vaso sostenuto da uno sgabello; al disopra vi ha un coperchio mobile che termina in una punta con pennacchio. Ad occidente dei Golo dimorano i Kredi o Kreg, che Schweinfurth dice essere i più brutti e i meno intelligenti fra i Negri ch’egli abbia
DEM SULEIMAN — VEDUTA GENERALE. Disegno di Slom da una fotografia di R. Buchta. [vedi figura 189.png]
mai incontrati; errano come fuggitivi in mezzo ai boschi, in gruppi poco numerosi. Del resto questa regione, le cui acque scolano a greco nel Bahr el-Arab per mezzo del Biri e di altri fiumi, è una di quelle dove più si sono mescolate le razze, non per liberi incrociamenti, ma per la promiscuità, le emigrazioni forzose, l’andare e venire dei soldati e dei mercanti di schiavi. Il Dar Fertit, nome che gli Arabi dànno generalmente a questa parte del paese dei Fiumi, non ha guari non era in tutta la sua estensione altro che un accampamento di negrieri. La denominazione di dem, in plurale duem, che significa «città», premessa a tanti nomi di luoghi, indica le zeribe o stazioni fortificate che vi posseggono i mercanti. Una di esse, Dem Idris, capoluogo del paese dei Golo, è uno dei grandi depositi d’avorio; al finire del 1883, quando Bohndorff, il compagno di Junker, riuscì a scapparsene verso il settentrione, le zanne di elefante vi erano ammassate.
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