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      In Europa i dintorni delle grandi città e i paesi industriali sono i soli che abbiano moltitudini così compatte. Egli è perchè vi sono poche contrade in cui la terra fornisca in sì gran copia ciò che bisogna all’uomo. Sulla riva le borgate si seguono formando come una lunga città, e gl’intervalli maggiori fra i villaggi hanno meno di un chilometro: vedute dal fiume, queste agglomerazioni di capanne, tutte simili fra loro, somigliano a striscie di funghi nelle praterie: il cilindro biancastro dell’edificio, il tetto sferico e grigio, che lo copre, si prestano all’illusione in modo singolare. In mezzo a ciascun villaggio è lasciato uno spazio circolare dove gli abitanti si riuniscono a sera; sdraiati su stuoie o su pelli di bue, fumano il tabacco del paese in enormi pipe con fornello di argilla, ed aspirano le esalazioni dei mucchi di sterco cui appiccano fuoco per allontanare i tafani. Al tronco dell’albero che sorge in mezzo alla piazza sono appesi i tamburi, affinchè gli araldi pubblici possano, in caso di allarme, avvertire subito gli abitanti delle vicine borgate(245).
     
      TIPO SCILUK Da una fotografia di Fachinelli. [vedi figura 202.png]
     
      Gli Sciluk sono considerati da Hartmann e dalla maggior parte dei viaggiatori, che penetrarono in questa regione del Nilo, come i rappresentanti tipici di quel gruppo di nazioni nigrizie, il cui territorio è confinato a mezzodì dai Bantu, ad oriente dai Galla e da altre popolazioni di razza etiopica, a settentrione dai Nubii e dalle tribù arabizzate, a libeccio dai Niam-Niam.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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